Spedizione in Jämtland – Svezia 2020

Una furibonda decina di giorni in cerca di territori di caccia con galli selvatici in mente

Al sesto giorno, finalmente li ho trovati entrambi: femmina e maschio di gallo cedrone

Tra foreste infinite e i primi bramiti delle alci sono riuscito nell’obiettivo: portare a casa immagini per la promozione della stagiona di caccia 2021 in Svezia centro-occidentale.

Dieci giorni di camminate nelle bellissime foreste dello Jämtland, avvolte di muschi e mirtilli , tra betulle, larici e abeti in un silenzio irreale per chi è abituato alla vita di città. Con il mio socio Davide siamo atterrati in una Stoccolma semideserta causa Covid che ha paralizzato il traffico aereo: era in quinto volo di quest’anno e gli aeroporti stanno lentamente riprendendosi, ma è sempre angosciante trovarsi a essere l’unico in un intero terminal. Da Stoccolma Arlanda prendiamo il treno che ci trasporta silenzioso per quattro ore verso nord, scaricandoci a Bräcke dove ci aspetta l’amico Mikael. Mikael è nato e cresciuto in Jämtland, cacciando, pescando e guidando come un pazzo su laghi ghiacciati e strade sterrate. Un pazzo. Uno di quelli di cui ti innamori subito, anche perché ha girato mezzo mondo e ha sempre storie folli da raccontare. Arriviamo alla sua casa, dove lavoro d’estate come guida di pesca, e ci facciamo subito riconoscere mangiando i 2kg d’alce che aveva preparato per i giorni a venire. Mikael è incredulo, ma fortunatamente ha tre freezer pieni di carne dalla scorsa stagione di caccia, quindi di fame non si morirà di sicuro.

L’indomani mattina partiamo per la prima spedizione

Io, l’amico Davide e il mio amabile fardello stabilizzato e motorizzato

Mikael ci fa camminare seguendo la traccia del suo cane: stiamo usando una folle tecnica di caccia tipica della zona che consiste nel mandare il cane a stanare i galli a terra per farli volare fino a che non si posino sui rami più alti di un albero, in quel momento il cane dovrebbe mettersi a puntare l’albero giusto e da ciò dovrebbe scaturire il tiro.

Fortunatamente la tecnologia corre in nostro aiuto anche in questo caso, quindi il cane può correre libero e noi lo si segue con tutta calma tramite apposito tracker GPS

Tanta fatica in meno e soprattutto tanta precisione in più.

La foresta è incantevole, ovatta dal muschio e dai licheni che crescono ovunque rendendo tutto morbido, sassi compresi. Sembra di camminare sulla gommapiuma per tutto il tempo. Lo Jämtland non ha montagne aspre, ma colline dolci coperte dalla tundra, quindi il cammino è agevole anche se interamente fuori sentiero. Per essere onesti, non ne abbiamo visto uno di sentiero, neppure indicato da cartelli o segnato su mappa. Qui si va per boschi con un motivo preciso in testa, non solo per il gusto di camminare: chi entra con i macchinari per il taglio legna, chi caccia, chi ha un lago da raggiungere per pescare e chi funghi e bacche da raccogliere. Sembra che tutto sia vissuto in funzione di uno scopo, non c’è quella gioia contemplativa che ti anima quando si va su per le alpi.

Si cammina e si ascolta il cane abbaiare in lontananza. Dalla traccia capiamo che sta correndo verso di noi abbaiando, per poi fermarsi a una cinquantina di metri: ci siamo! Si procede silenziosi a carponi, mentre io resto a distanza di sicurezza per filmare il tutto.

I due cacciatori avanzano e si fermano di fronte a una radura piena di alberi spezzati. Osservano da dietro un masso ciclopico per capire su quale albero si sia posato il gallo. I secondi passano lenti e lo sguardo vaga rapido.

Poi, purtroppo, il gallo lo vedo io prima di loro: in verticale sopra le loro teste.

Il cane è stato troppo bravo e il gallo è esattamente dove dovrebbe essere. Il tempo di segnalarlo ai cacciatori ed è già ripartito.

Seguono sguardi sorpresi e risate sommesse, ma soprattutto segue un giusto pranzo del cacciatore, condito con bacche fresche.

Si riparte carichi di entusiasmo e speranza, ma la giornata sembra più dura di quanto ci si aspettasse. I tiri si fanno più lunghi e non riusciamo a far lavorare il cane, purtroppo ancora troppo giovane. Galli ce ne sono tanti. Li vediamo in lontananza con il binocolo, ma è difficile riuscire a capire come si comporta il cane, su cosa stia correndo e su cosa abbai. Camminiamo altre tre ore in mezzo a scenari stupendi di un autunno ricco e generoso e finalmente si riesce a trovare la quadra e il momento del tiro arriva.

Un bel gallo forcello.

Le giornate si seguono tutte uguali e tutte ugualmente entusiasmanti. La natura della Svezia centrale a fine settembre è colorata d’autunno ed è sempre dolce andare a dormire sapendo di essere circondati da tanta bellezza.

Non vedo l’ora di affrontare la sessione di riprese invernali.

Pubblicato da Andrea Crobu

Fotografo e videomaker per la pesca e l'outdoor

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